a causa della pandemia si è tutti spariti… o meglio gli altri sono rimasti a casa noi siamo scappati
per cui le puntate che seguono hanno un audio un po’ meno piacevole perchè con le cuffiette e il microfono del telefono non è proprio come in sala di regia..
però l’impegno c’è stato: la cultura si è diffusa per cui val la pena lasciarne una traccia
cominciamo dalla prima puntata
poichè la Liguria era zona gialla e ci ha accolto, il primo omaggio non poteva che essere ciò che culinariamente contraddistingue la terra ligure ovvero la focaccia
ricordatevi che oggi è la giornata della tolleranza
complimenti a Emily Harrington per essere stata la prima donna ad aver fatto in un sol giorno la salita della via Golden Gate entro le 24 h su El Cap
i personaggi del giorno sono stati
Patrick Edlinger 15/6/1960 – 16/11/12 pioniere e leggenda della’arrampicata sportiva
Johanna Ernst 16/11/1992 arrampicatrice austriaca le cui notizie da me trovate si fermano al solo 2009
Felice Benuzzi diplomatico, alpinista, fuggitivo , fu uno dei fondatori della mountain wilderness associazione internazionale per la protezione della montagna
si sono fatti gli auguri ai parenti, si è parlato di focaccia con varie deviazioni sul tema e piacevoli commenti gastronomici da parte di Damiano, abbiamo altresì scoperto potesse comportare la scomunica cosumarla in chiesa.
Musica
La scelta musicale come sempre è ricaduta sulle spalle di Damiano coi migliori risultati.
minuto 6 : “Stayin’ alive” by N Trance
minuto 27: “American Idiot” by Green Day come il presidente reggente uscente
minuto 41: “Fuori dal Tunnel” by Caparezza faccia a faccia con una focaccia
minuto 55 : “Brimful of Asha” by Cornershop
la frase motivante del giorno è di Kurt Vonnegut
Quando siete felici fateci caso
e noi eravamo felici perchè i nostri radio ascoltatori ci hanno mandato un bel you rock!!!
la puntata in cantina .. rimaniamo sempre con i pro e i contro da remoto.. ci si gode il sole, il bel tempo la regione gialla, l’orario supersoft e il rotolare giù dal letto ed essere in ufficio.. e tentare le fughe verso il mare
con gli auguri per Enea
i personaggi di oggi sono
Kinga Baranowska arrampicatrice polacca che segue le orme dei predecessori connazionali salendo ben 8 8.000
Milic Blahout 20/5/1930- 17/11/1978 dall’allora Cecoslovacchia alpinista che ha creato bellissimi album fotografici
Bartolomeo Peyrot 2/11/1836 – 17/11/1920 ha raggiunto il Monviso per primo: “un buon diavolo, piccolo ma di buona volontà”.
Dopo il primo stacco musicale ne abbiamo approfittato per parlare di droghe, sostanze ricreative, psicologia e mancanza di un piano psicologico nazionale, rigraziamo la Dona per la segnalazione e la nostra psicologa sportiva Stefania a cui mandiamo i migliori saluti.
Damiano ci ha spiegato come hanno simbolicamente manifestato in Francia contro l’ora d’aria in montagna e da ciò abbiamo svagato bene fra arrampicate, spiaggie, acqua e giochi da tavolo come Go (Made in Chinalia)
musica
minuto 7.30: Il Rap di Enea by Assalti Frontali (ps la pena è stata ridotta e sospesa con la condizionale)
minuto 20: Wild reputation by ACDC
minuto 40: Upside Down by Yoris Voorn sebbene sia degli Editors
minuto 60: Time Warp by Tenacius D ..si si quella del Rocky Horror Picture Show.. cioè la cover..
o meglio si sente Damiano..e un brusio..che sono io
per cui si è partiti subito con la musica! e si è andati avanti per un bel po’ ad uno strano mono(dia)logo
i personaggi sono stati:
Thomas Huber 18/11/1966 spesso e volentieri in coppia con il fratello: arrampicatore, alpinista, guida alpina, base jumper, soggetto delle figurine di #Climbers e ..musicista.
Emmeline Lewis Lloyd 18/11/1827 – 22/9/1913 l’ottava donna ad avere raggiunto la vetta del M. Bianco, cacciava le lontre ..
Giovanni Siorpaes 18/11/1869 – 6/4/1909 era un alpinista Austroungarico.. talmente in là nel tempo che pare essere stato una delle prime vittime della strada..
si è parlato anche di Margaret Atwood, perchè anche lei è nata oggi ed è un’ottima scrittrice. Spesso parla di temi legati alle donne, pur non volendo definirsi femminista: perchè è una parola che cambia spesso accezione e valore a seconda di come e quando viene detto e a chi viene rivolto. Il tutto legato al Canada, al monte Asgard, alla mitologia Norrena e al libro ” la camicia di ghiaccio ” di Vollman.
Damiano ci ha proposto un elenco di “cosebelle” da fare in quarantena per non cadere in depressione.. in maniera pervicace la proposta di oggi era: copulare.. o autocompiacersi come sponsorizza la Durex
abbiamo fatto un po’ di auguri .. al Biondo e a Samantha
musica
Minuto 2.42: Lets get back by No doubt
Minuto 8.30: Shame shame by Foo Fighters
Minuto 22: Here comes your man By Pixies
Minuto 30: What I am by Edie Brickell and the New Boehmians (no! no è la sigla dei bellissimi di Rete 4 , bensì del ciclo “Cinema5”, su ..canale 5!)
minuto 42: Sexual Healing by Marving Gaye
la frase motivante di oggi era appunto di Margaret Atwood
anche Jordan Cannon su Golden Gate in 20.26 minuti su El Cap
un po’ video, un po’ audio e un po’ di suggerimenti su cosa ascoltare e vedere non in tv!
con gli auguri per Andrea e a Jodie Foster
Pietro Solero 30/11/1911- 19/11/1973 presbitero, militare, fotografo esperto del gran Pardiso
Klement Jug 19/11/1898 – 11/8/1924 dalla Slovenia montagna e filosofia si uniscono in questa figura per portare un messaggio sulla ricerca dell’autocontrollo
una bella e facile falesia finalese con chiodatura ravvicinata (il Bric Reseghe a Calvisio cfr. Guida del Finale Climbing edita Versante sud. NB fare attenzione ai periodi di nidificazione dei rapaci) fatta un pochetto a piedi nudi ci ha portato alla chiesa di San Cipriano e San Cornelio sconsacrata che ci ha permesso di scoprire l’agiografia dei martiri S. Cipriano e Agostina.
Si è parlato anche di una bellissima iniziativa concorente, parallela ed importante: le storie lette da Carlizia -la vocina che ti vizia- su Radio Virus in cui vengono lette delle storie di libri femministi della collana “dalla parte delle bambine” fondata nel 1975. Accenando all’assurdità di quella che è la pratica del revenge porn.
la proposta odierna di “cosebelle” da fare è: investire il capitale accumulato e non speso in giro, visto che è tutto chiuso, per organizzare un bel viaggio e Damiano aggiungerà di guardare Borat -Seguito di film cinema
musica
Minuto 5 : The Valley of pagans by the Gorillaz ft. Beck
Minuto 17: Rock the Casbah by The Clash
Minuto 26: Hypnotize by Purple Disco Machine -Sophie and the Giants
Minuto 34: The killing Moon by Echo and Bunnyman per Jodie Foster.
Minuto 50: Usa by Dubioza Kolektiv che fanno proprio dei bei Quarantine show
la frase odierna invece è di Coco Chanel
“un uomo può indossare ciò che vuole, resterà sempre un accessorio della donna”
in occasione della giornata internazionale dei diritti dell’infanzia, sulla base di una bellissima iniziativa proposta da Save the Children abbiamo analizzato tutti gli articoli relativi ai diritti dei bambini, abbiamo citato Beast of no nation e Blood Diamonds se non sapete cosa guadare
E’ finita la prima settimana e si è fatto gli auguri in anticipo a Viveca, si è anche parlato di radio MAPOTAPO che si può ascoltare su Climbingradio, anche Biden è nato oggi..
Guido Rey 20/11/1861 – 24/6/1935 alpinista e fotografo dalle variegate origine etniche ci introduce all’alpinismo acrobatico.
Albert Necker 10/4/1786 – 20/11/1861 che scalava e creava cubi speciali.
Lino Lacedelli 4/12/1925 -20/11/2009 che scappò di casa la prima volta per scalare.
Eventi rari (qualifiche di arrampicata per le olimpiadi) consigli di cosebelle da fare meglio! in particolare leggere! Damiano ci suggerisce i 49 racconti di Hemingway e di fare una colonna di libri su cui appoggiare gli altri e il bicchiere d’acqua.
Gli adulti devono far sapere ai bambini quali sono i loro diritti.
musica
Minuto 3.20: The hardest button to button by The White Stripes,
Minuto 10.17: Jump around by House Of Pain
Minuto 24.40: Before you go Lewis Capaldi
Minuto 44: Kids by MGMT
Minute 59: The ways you use to do by Queens of the stonage
la frase che chiude la nostra settimana era inclusa nella dichiarazione dei diritti del fanciullo, si può scegliere quella che più piace.
durante il 2022 ho realizzato una serie di interviste
lo scopo era raccogliere, storie, materiali, conoscenze, esperienze trucchi, persone, approcci idee ed avventure di ciò che e di chi mi piace
ho intervistato assistenti sociali, guide alpine, arrampicatori, disegnatrici, accompagnatori, genitori, sportivi, terapisti occupazionali, fratelli, sorelle, padri, madri, mogli.. ho intervistato persone comuni e straordinarie, ho intervistato chi ha perso qualcuno, qualcosa ..e anche chi alcune cose non le ha mail avute …ho intervistato chi ha trovato ciò che ha perso ..ho intervistato chi ha trovato altro..
ho incontrato atleti estremi, eccezionali, ho sentito progetti incredibili, ho seguito le tracce di incredibili avventure
ogni singola puntata è stata un’ emozione
ogni singolo argomento è stato importante
ANDREA LANFRI
La prima intervista ho avuto l’onore, il piacere e la gioia di farla ad Andrea Lanfri, prima che partisse per l’ascensione dell’Everest ho avuto l’opportunità di farmi raccontare in prima persona cosa ha comportato per lui la meningite, la vita con due protesi alle gambe, alcune realizzate appositamente per scalare, correre e andare in bici, come lo sport sia stata la sua rivincita sull’intoppo che lo ha fermato.. non per molto.
Ci racconta di se’, dei suoi progetti, di corsa , in montagna, in Tv al mare, dal basso verso l’alto e viceversa.. Una frizzante intervista a 3 dita con uno sportivo che non si è lasciato fermare dalla meningite, che ci racconta come la voglia di mettersi in gioco, di vincere e di non lasciarsi fermare da nulla lo abbia portato lontano.
“mi capitava di arrivare in cima alla montagna e alzare le mani al cielo con le tre dita che mi sono rimaste, due pollici e un indice, e a pensare a questo progetto che prevede la salita delle cime più alte di tutti e sette continenti …che poi in ne farò nove per scongiurare qualsiasi dubbio”
A. Lanfri parlando del progetto “toccando il cielo con tre dita”
“ACCEPT”
con Ramon Mej e Alessandro Colombo dalla FALC e dal Politecnico di Milano
intervista con gli ideatori della parete di arrampicata sensorizzata.
A Milano, in via Moscova , esiste una parete di arrampicata assai speciale: ha dei sensori particolari con cui misurare la tua forza, ha forme adattate per essere facilmente prensili, ed è stata creata, nell’ambito del progetto Polisocial accept per vari scopi. Gli arrampicatori sociali di oggi partono dalla disabilità per arrivare ad allenamenti mirati per i più forti atleti e i più agguerriti principianti.
“questo può essere uno strumento di gioco che fornisce ai terapisti informazioni di qualità altrettanto buona di quelle fornite da una terapia classica” – Ramon Mej parlando della parete adattata al Play More
AMORE IN CIMA AL MONDO. INTERVISTA A ERIKA SIFFREDI
con Erika Siffredi moglie di Carla Alberto Cimenti, Cala
Nella puntata odierna di arrampicatori sociali, raccontiamo la vita Cala, le sue imprese straordinarie, i suoi primati, la sua storia, i suoi amori.
Assieme ad Erika ripercorriamo i passi fondamentali delle imprese di Cala, di come il mondo dell’arrampicata si sia stretto attorno a lei nei momenti più dolorosi e di come grazie ai progetti iniziati da Cala egli sia ancora una presenza viva nel mondo.
L’autore de “sdraiato in cima al mondo” e i suoi progetti ad alta quota raccontati e continuati da sua moglie Erika Siffredi .
“Dobbiamo parlane ancora al presente CALA é ANCORA QUI […] è ovvio che manca e mi manca da morire, però il fatto di poter sentire la bellezza che ha portato me lo fa sentire presente, perciò Cala C’è! ” Erika soffermandosi sul ricordo festoso di suo Marito
“
LA MONTAGNA CHE CURA
con Anna Frigerio
La puntata affronta un tema scomodo e complesso: l’utilizzo di cocaina
Scopriamo come, per affrontare i problemi legati al passato utilizzo di cocaina, un team specializzato degli Spedali Civili di Brescia ora in collaborazione con la SEM CAI di Milano e realtà legate alla montagna pratichi montagnaterapia: come cura, come opportunità, come percorso, come alternativa al consumo della sostanza.
in compagnia di Anna Frigerio scopriamo uno uso interessante di questa strategia di intervento
“astenersi da posizioni giudicanti che tagliano le gambe alle persone, da la possibilità all’altro di esistere e di mostrarsi cosi come è, con le proprie fragilità e le proprie risorse” Anna soffermandosi sul concetto di non giudizio, parte terapeutica e fondante di montagna terapia.
FIGHT CAMP
con Francesca Fedeli e Fight the Strokes si parla ancora del progetto accept e di arrampicata inclusiva.
la puntata di oggi arrampicatori sociali torna a parlare della parete Accept e dei piccoli fighters.
In compagnia della musa ispiratrice di questo programma, Francesca Fedeli fondatrice di Fight the strokes, parliamo di paralisi cerebrale, di campus estivi inclusivi, di disabilità a 360 gradi, di sport adattato e di come la disabilità sia un terreno di ricerca, sviluppo e conoscenze, per vedere e affrontare il mondo con altri occhi.
Con la partecipazione speciale e straordinaria di Mario e Roberto che abbandonano le frazioni per darci il loro punto di vista sull’arrampicata ecco a voi il fight camp!
è un’intervista allegra senza vittimismo, senza eroismo, con grande serietà, emotività e dolcezza affrontiamo argomenti scomodi e progetti ricordiamo avventure e desideri
” penso sempre alla frase di Jovanotti, ma non mi rispecchia granche’ la paura di cadere è voglia di volare” Angelo confrontando la sua paura in parete con quella di Mario
NATURE 4 KIDS
Intervista ad Elisa Timballo e Marco Milanese creatori di rifugiamoci in montagna, fondatori di nature4kids..
di aggettivi per descrivere chi sono e cosa fanno Elisa e Marco sono innumerevoli..
L’intervista parte dalle parole di Elisa che ci racconta il progetto di Nature for kids per condividere le loro passioni e competenze coi più giovani, pedagogia, montagna, creatività, uno stile diverso di vivere dentro e fuori dal mondo e di come la femminilità non sia un limite all’accesso in montagna e di come il loro progetto sia inclusivo anche nei confronti della disabilità senza improvvisazioni o sensazionalismi
tornando ai suoi bambini della scuola Elisa lascia la parola a Marco che oltre a raccontarci alcune esperienze specifiche del camp ci parla un po’ della sua vita atleta di sport estremi, di guida alpina, di slack liner l’autore di ” volare le montagne ” ci racconta in semplicità quante cose si possono fare nella vita.. l’intervista è stata emozionante, coinvolgente .. mette voglia di volare ..con le ali..con l’immaginazione.. con il cuore
” ti fanno capire che hai fatto la cosa giusta … mi rimane la consapevolezza di aver donato un’esperienza da ricordare per crescere” Elisa & Marco ..alla domanda ma chi ve lo fa fare
CASA MATTEO VARESE
Intervista con Marina Consolaro Pasquetto, ci parla di Matteo, di Giona, di talenti..di perdita.. ci parla di come l’entusiasmo del suo Matteo, aspirante guida alpina, si sia tramutato un progetto splendido, un’officina di opportunità, di percorsi percorribili, di vite spezzate e ricucite..
Casa Matteo Varese un progetto che si muove a piccoli passi, che vuole essere un punto di riferimento, di partenza, un punto fisso per la gioventù che non ha le idee chiare, che vuole fare, ma non sa come, che non sa cosa fare, ma sa fare cose ..
Ho intervistato Marina senza averla mai conosciuta prima, è stato come telefonare ad una amica che non sentivo da tanto tempo, è stato come sentire la mamma che ti racconta le novità sulla famiglia che non vedi da un po’..non ho mai conosciuto nemmeno Matteo, ma ora è come se avessi appena letto un libro bellissimo che consiglierei a tutti..
“tutte le volte mi diceva bellissimo aprire vie nuove mamma tu devi vedere gli occhi di quella persona che arriva sulla cima della montagna, perchè ce l’ho portato io , non sulle spalle eh, ma perchè l’ho guidato io !..mamma è impagabile! ” Marina ci racconta perchè ha deciso di donare una borsa di studio ad un’ aspirante guida alpina .
LA MONTAGNA CHE AIUTA
intervista a Marco Battain , referente Cai della rete di montagna terapia
Marco ci spiega cosa si intende quando si parla di montagna terapia, come viene svolto il progetto all’interno del gruppo Cai e quali sono i percorsi creati con “la montagna che aiuta”, la gradazione dei “sentieri accessibili”, il censimento dei rifugi, come funziona l’organizzazione di un’uscita di montagna terapia all’interno dei gruppi Cai di appartenenza, si affronta il tema dello stigma nei confronti di chi non è socialmente considerato senza difetti, di come un percorso in compagnia possa essere una terapia alternativa e o parallela a quella svolta nei centri di recupero, riabilitatitvi, o per persone con disabilità, come una possibilità per le persone detenute
“se mettiamo la mano sulla tasca destra posteriore non ci siamo, vuol dire che siamo prevenuti .. io devo potermi legare in fiducia reciproca con una persona… che in passato è arrivata al punto di perdere la fiducia di tutti….E’ una situazione nella quali si è livellati, si è nelle stesse condizioni, si fa fatica tutti uguale, si porta tutti lo zaino, si fatica a salire, si patisce il caldo, si patisce la pioggia ” Marco Battain sui progetti del recupero dei sentieri organizzati con comunità di recupero sociale
ASCESE E DISCESE IN JOELETTE
Dario Ellena ci racconta come dalla tesi di laurea di Federica sia nata l’idea di provare una terapia non convenzionale: accompagnare sui sentieri montani per lavoro, per piacere, per tenere compagnia, per legare, per riprendere i rapporti, persone che per un motivo o per l’altro necessitano di un ausilio per andare in montagna, la joelette.
Ci spiega la tecnica, l’organizzazione, gli intoppi che si possono trovare e come superarli, ci spiega perchè andare in montagna in compagnia può essere una terapia, ci racconta cos’è un terapista occupazionale ci espone il suo punto sul percorrere i sentieri, ci racconta la sua idea di inclusione.
Ci spiega perchè è la persona il centro del progetto “la montagna che aiuta”, perchè la rete amicale è ciò che rompe il ghiaccio, perchè si tratti una terapia che affronta una mutata condizione di abilità.
“Lo faccio anche un pochettino …per quanto riguarda le mie figlie, perché per certi versi nelle prossime uscite vorrei riuscire a portare anche loro … perché vorrei dargli una visione diversa di quella che è la disabilità, vorrei cercare di per normarlizzarla, di far sì che almeno la generazione nuova cresca con una visone un po’ più aperta un po’ meno bigotta ecco l’ho detto” Dario alla domanda “ma chi te lo fa fare?”
CLIMB & CLEAN
In questa puntata intervistiamo una guida alpina, sopra le righe, qualcuno direbbe “fuori di testa”, emozionante, allegro, pieno di idee energia e con le idee chiare su un punto : il pianeta va salvaguardato e per farlo ci si deve sbattere ! il creatore del progetto di pulizia delle falesie, Massimo Faletti, ci racconta chi è, cosa fa e perchè lo fa. Ci spiega cosa è il progetto climb&clean, ci racconta quante tonnellate di sporcizia ha raccolto assieme a tanti che hanno seguito lui e Matteo Della Bordella ci spiega perchè la montagna è una fonte di benessere aiuta ad affrontare tutto perfino l’adhd
“perchè alla fine la terra è bella, ma se la bruciamo è bruciata” Max raccontando la genesi del progetto climb & clean
SIMONE SALVAGNIN
in questa puntata intervistiamo un grande atleta, un paraclimber, un divulgatore, una persona splendida che ha tanto da raccontare, da condividere che vive una vita intensa che non si fa fermare, nemmeno dagli incivili al volante.
Ci racconta i suoi progetti sportivi, di arrampicata, di bicicletta, di musica, ci racconta di come la retinite pigmentosa e i rasta in testa lo facessero credere lo sbandato di turno, ci racconta come i pregiudizi ci freghino, di come ad un certo punto le porte contro cui ci si sbatte ogni tanto ci vengano aperte.
Simone ha tanti progetti, ha tante idee, è un attivista, è portavoce della carte dei diritti delle persone con disabilità, intervistarlo è stato come incontrare un manager che sa il fatto suo e che sa dove si deve andare, ci racconta di se dicendo che in realtà è uno curioso. Esplora se stesso, andando a caso, con il tempo e la libertà di farlo. Io ve lo presento intervistandolo sul suo lavoro, sulle sue passioni, sulla sua disabilità
“questa tua visione di un possibile mondo sportivo misto è estremamente, futuristica, appagante e stimolante … allo stesso tempo dico che è importante ricordarsi che nessuno di noi è uguale agli altri … ..il segreto della vita sulla terra è la biodiversità.. non andiamo a fare altro che ripeterci più si valorizzano le differenze più aumenta la ricchezza comune” Simone rispondendo ad una domanda in merito alla possibile esistenza di squadre miste nel mondo sportivo fra persone disabili e non.
ROBERTO MONTELLA IN GITA SCOLASTICA SULLA FRANCIGENA
L’intervista con Roberto Montella è diretta, schietta, fichissima. Si parla di scuola, di gite, di gioventù. Si parla con un professore che ha avuto un’idea tanto semplice quanto poco diffusa, portare i ragazzi in gita in cammino lungo tre tappe della via Francigena .
Questa esperienza porta l’attenzione su come la scuola non sia fatta solo di voti, interrogazioni e regole di comportamento.. ci induce a riflettere sul valore della mancanza, sul valore del gruppo, della fatica, sul prendersi cura delle vesciche, sull’organizzare uno zaino. Ci pone l’attenzione su come la gita possa anche essere un momento piacevole , economico e formativo dove tutti, professori ed alunni sono dalla stessa parte.
Le strade che percorriamo con Roberto sono state battute a lungo, ma nessuno se ne ricorda.. tanto che si parla di ” riscoperta del cammino” a suo parere c’è ben poco da riscoprire .. è tutto li a portata di mano .. solo che si fa fatica a pensare di poterlo fare
“immaginate quanto possa essere bello in futuro, la prima settimana di scuola, passarla in campeggio in cammino sulla via Francigena, tappe piccole, brevi, di 15 km, 20 km non di più, con riposo con la condivisione … ..arriverebbero la seconda settimana di scuola che già si conoscono, che sono ragazzi che già hanno dormito insieme, nelle stesse camere che si sono parlati, che hanno comunicato, che hanno dovuto fare amicizia per forza.. metterli di fronte a certe situazioni estreme significa che noi guadagniamo un sacco di tempo nel futuro” Roberto ragionando come dopo due anni di covid e distanziamento il cammino sia stato un momento di comunicazione e maturazione di idee non comuni.
LE ILLUSTRAZIONI DI AGNESE
Agnese Blasetti è un’illustratrice, un’arrampicatrice, una traduttrice, una ragazza piena di brio, schietta, de Roma! una ragazza che prende e va , a Finale, che li si arrampica !
Agnese è chiara, precisa, organizzata, sa cosa non le piace per cui non ci perde tempo, quando invece una cosa le piace ci prova, si butta, si da fare, non guarda in faccia a nessuno, con lei abbiamo parlato di un libro “Manuale per giovani stambecchi” di Irene Borgna, abbiamo parlato di montagna, di crescita, di farsi da se, ma senza isolarsi.. abbiamo parlato di scuola, di inclusione, esclusione e pregiudizi, ci ha raccontato chi è Agnese e perchè e brava in ciò che fa, perchè i lavori sui generis sono una gran fatica, che da grandi soddisfazioni costo comunque di grande impegno.
uno sguardo vero su ” il lavoro dei miei sogni” che in pochi hanno il coraggio di intraprendere
” …perchè quello che fa felice me, non fa felice una certa persona, proprio perchè siamo tutti diversi. Tutti dovremmo un po’ seguire quello che ci piace fare, perchè se poi ci dobbiamo deprimere e trovare ingobbiti su una scrivania a fare un lavoro che ci sembra inutile, poi te credo che diamo i soldi agli psicologi e alle case farmaceutiche ” Agnese rispondendo ad una domanda in merito al valore formativo della scuola nel mondo lavorativo
Beppe Guzzeloni ci racconta la sua professione di educatore professionale, alpinista ed istruttore di alpinismo e di Alpiteam, lavora con le dipendenze patologiche.
Ci parla dell’utilizzo di sostanze, del rapporto fra la persona e la sostanza di cui si abusa, della tossicodipendenza come malattia.
Ci racconta cos’è la sua visione di pedagogia della montagna, prendersi cura, di se , dell’ambiente montano e delle persone
ci racconta la vita in comunità, ci racconta perchè si ha paura della comunità, ci racconta come funziona il percorso riabilitativo e come da oltre 30 anni porti avanti progetti di crescita, di inclusione, di coordinamento fra diverse realtà.
” il timore c’è perchè è come qualsiasi scelta importante nella vita, crea ansia, crea difficoltà, entrare in comunità vuole dire che faccio una scelta di vita ..anche se questa scelta di vita prima dell’ingresso, sembra motivata e motivante, poi magari all’interno della vita residenziale questa motivazione crolla perchè c’è un cambio di stile di vita” Beppe rispondendo alla domanda “perchè si ha paura della comunità”?
MASSIMO CODA
Intervista con Max Coda, uno sportivo, un atleta, una persona comune che ama arrampicare.. ma che 13 anni fa ha avuto un incidente in parete..
Massimo ci racconta degli anni di continue operazioni, della scelta di amputarsi, delle sue imprese con una gamba sola, che per lui sono piccole imprese, ma che instillano coraggio speranza ad altri. Ci parla dell’importanza della condivisione che porta a fare scelte.
Ci parla dello sconforto nel vedere le montagne fuori di case e che ha eliminato scalandole di nuovo
Ci racconta del lavoro di sua figlia Alessandra, dell’importanza dello sport come riabilitazione, ci parla della sua nuova vita ottenuta perdendo una piccola parte di se’.. ci racconta cosa sono gli obbiettivi, ci racconta dei suoi progetti. Ci racconta anche degli arti fantasma.
Max è simpatico, è ironico, è un papà fortissimo, ha amici con cui scala il monte Kenya, ogni tanto deve rinunciare alle imprese perchè deve lavorare, ma segue le imprese con la stessa foga e passione con cui le affronterebbe. E’ un’intervista dolce e carica di familiarità,
“mi reputo sempre una persona fortunata perchè io ho avuto la fortuna di poter scegliere se rinascere o rimanere nel limbo nel quale mi trovavo da disabile … non mi sono tirato la zappa sui piedi, anche perchè di piede me ne è rimasto uno solo” Max parlando dell’amputazione
OLTRE LE VETTE CON MARCO E MANUELA CALZÀ
L’ultima puntata di arrampicatori ha due ospiti, un fratello e una sorella legati dalla passione per la montagna, ho avuto il piacere di conoscerli perchè eravamo più meno vicini di casa e tanti amici mi parlarono di loro. Sono intraprendenti, allegri, curiosi e coraggiosi, ci raccontano cosa vuol dire andare in montagna quando non ci si vede.
Ci raccontano i trucchi che si possono usare per affrontare le pareti, ci raccontano come utilizzare certi ausili per scalare, per andare sui ghiacciai.
” ha più senso un gruppo di amici dove si cammina, si sta in compagnia ,… sarebbe più opportuno avere delle mappe che descrivono il percorso in braille ..più che i cartellini i braille lungo il percorso …[..] evitiamo di fare autostrade cementate .. ogni situazione è a se stante ..è importante avere gli strumenti per poter proporre itinerari autonomamente ” Marco e Manuela parlando di come approcciarsi alla montagna con una disabilità
La scelta musicale per la quale va ringraziato Damiano è stata:
minuto 10 : “Skate” by Bruno Mars feat Anderson Paak
minuto 27: “Why Don’t You Get a Job?” by Off Spring
minuto 31: “Gabriel’s message ” by Sting
minuto 49: ” land of confusion” by Genesis
la frase motivante del giorno è Chuck Palahniuk
“Esiste il contrario di déja vu. Lo chiamano jamais vu. È quando incontri le stesse persone o visiti gli stessi posti in continuazione, ma ogni volta è come fosse la prima. Tutti sono sconosciuti, sempre. Niente risulta mai familiare.“
Serie di podcast dedicati a letture sull’arrampicata.
Con il contributo di Versante Sud e Climbing Radio oltre che degli amici per i consigli su più fronti.
Le puntate sono state registrate fra il 2017 e il 2019
Mi scuso in anticipo per i refusi, gli errori di sintassi, di lettura e l’utilizzo di vocaboli non adatti o corretti in particolare sia sui termini tecnici che sui termini relativi al tema della disabilità. E’ importante, per il futuro, usare una terminologia giusta, la poca perizia migliora con l’esperienza.
Buon ascolto.
Primo di cordata – Roger Frison Roche
musica
02.9 Le vent nous portera by Noir Desir
7.10 Camminando di notte by China
12.50 The nightmare/dawn by Bernard Hermann (from Vertigo)
19.00 Sem encar ici by Lau Dalfin
Volevamo scalare il cielo – Bernadette McDonald
musica, con l’aiuto degli amici dalla Polonia:
1.20 Mury by Jacek Kaczmarski
10.00 Nic nie może wiecznie trwać by Anna Jantar
20.00 Bo jo cie kochom by De Press
27.23 Do Ciebie Kasiuniu by Kapela Ze Wsi Warszawa
La sottile linea rossa – AA.VV.
Musica
1.37 Ballo in fa diesis minore by A. Branduardi
8.53 The end of the road by Pearl Jam
16.00 Mad World by Gary Jules
23.20 Hells bells by ACDC
Animali – AA.VV.
musica
1.00 Sheeps go to heaven by Cake
8.10 A horse with no name by America
16.00 El Condor pasa by Simon & Garfunkel
22.24 Rime of The Ancient Mariner by Iron Maiden
John Gill Il signore del boulder – Pat Amet
musica con l’aiuto di amici 😉
0.38 Blue Suede Shoes – Elvis Presley
6.30 Sinnerman by Nina Simone
16.00 Ring of fire by Johnny Cash
23.00 Pumped Up Kicks by Foster and the people
Confessioni di un serial Climber – Mark Twight
la musica questa volta è tutta di sua scelta 😉
2.25 Don’t drag me down by Social distortion
9.30 We’re desperate by X
16.00 Mirror saw by Skinny Puppy
23.00 Aenema by Tool
Diversamente superabili – AA.VV.
scelta musicale
1.40 Daughter by Pearl Jam
8.33 My Generation by Who
14.30 Flamingo by Michelle Petrucciani
21.24 Calpesta il paralitico by Skiantos
Salto Angel -Stèphanie Bodet
musica
0.38 Amazzonia by Angelo Branduardi
8.41 Una vez mas by Calle Ciega
16.34 Alfonsina Yare -by Orquesta Bambu
23.00 Lloraras by Oscar de leon
Arrampicare libera- Nick Bullock
0.40 worker’s song by Dropkick Murphys
9.30 You’ve Got time by Regina Spektor
18.30 Smack my bitch up by Prodigy
27.41 Confortably numb by Pink Floyd
Tra Vento e vertigine – Steph Davis
la scelta musicale
1.30 Hand in my poket by Alanis Morriset
8.46 On the Road Again by Bob Dylan
14.30 El viejo che arriba by Bersuit Vergarabt
22.50 Once upon a time in America by Paul Oakenfold
Io super climber – Johnny Dawes
la scelta musicale
00.39 dal primo film di Spielberg, la colonna sonora di Duel
e si è parlato delle 3 cime di Lavaredo perchè Ludwig Purtcheller ne ha scalato per primo la cima più piccola
verso il minuto 17 Damiano ci ha parlato di Slow point dove ci sono specialissimi alberi per ricoverare le pecore neozelandesi e ciò ci ha portato a citare anche la fantastica mostra di Broken Nature
con “tutte cose ” abbiamo anche parlato della deturpazione nel 1925 del Mount Rushmore National Memorial e del “mancato brevetto” del vaccino sulla polio
” una nobile fierezza si addice a persone che hanno grandi talenti” C.L. Montesquieu
Katrina and the waves – Walking on sushine (3. 00)
in cui invece era il compleanno della Dona che è una grandissima amante di ottima musica.. ma anche di Cesare percui le abbiamo dedicato pure una sua canzone
come ogni mercoledì , quando non ci sono le eccezioni, abbiamo avuto ” ma che la pianti ” in cui Andrea ci ha parlato di frutti di Bosco..
Damiano al minuto 24 ci parla del suo luogo straordinario che ha avuto un piccolo piccolo intoppo.. ma con il montaggio si fa tutto!!! l’eternal flame vicino a NewYork State
Al minuto 36 abbiamo parlato di una donna straordinaria, essendo il 3 marzo la giornata internazionale dei diritti delle sex workers ed essendo il 4 marzo la giornata in cui è stata pubblicata la legge Merlin, mi sembrava doveroso ricordare la vita di Maxi Linder: donna della Suriname che ha portato avanti la lotta per la legalizzazione della prostituzione e la tutela delle donne che ne hanno fatto un lavoro.
” la criminalità non è un concetto psicologico, la criminalità è un’azione contraria al codice penale” Fenichel 1951
che faceva lo smoke jumpers e che ha preferito la vita in montagna (anche se questa gli ha portato via una figlia) piuttosto che “What, you want me to die of a heart attack, drinking beer, eating potato chips, andwatching a golf tournament on TV?”
“la velocità non giova a nulla se si corre nella direzione sbagliata “( proverbio degli indiani nativi d’America)
fast animals ad slow kids – animali notturni (2. 00)
abbiamo anche salutato Federica Mingolla chiedendole un po’ di guerrila marketing 😉 e a proposito di marketing abbiamo invitato Patagonia a produrre la tuta da palombici
Damiano (min 25) ci ha portato in Namibia nel deserto e ci ha parlato di alcuni alberi incredibili e di un magnifico animale che si disseta con la propria condensa.. un Tenebrionidae
abbiamo avuto il nostro incontro stellare con Jacopo , per parlare di betelgeuse (minuto 33) parte della costellazione di Orione , che si è ingigantita….
la frase conclusiva e motivante invece era :
” chi non è soddisfatto di ciò che ha non sarebbe soddisfatto neppure se avesse ciò che desidera” ( Socrate)
io e Damiano ci siamo fatti prendere un po’ dall’ordinanza e, pur non volendo vertere su questo, la puntata ha girato intorno al virus.. come molte altre
certo non abbiamo tralasciato le nostre rubriche
i personaggi del giorno sono stati un po’ confusi perchè del 24 c’era solo
con Damiano abbiamo ricordato la stampa e il primo libro stampato in serie (minuto 10.24)
dobbiamo ringraziare Ale per averci mandato un estratto della Peste di Camus
e Damiano poi ci ha portato grazie alla sua bella rubrica a
Pamukkale nel bianco della Turchia (min 31)
il luogo da visitare è stato legato al carnavale.. in particolare due
(min. 42) quello di Acquasparta, aveva un bel nome , e la falesia di riferimento sono le gole del Fiorello poi però ci piaceva anche andare in Sardegna per il carnevale di Cuglieri (min.45) dove le maschere sono #cotzulados
La frase di Italo Calvino ha chiuso tale prima puntata da quarantena
“prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità , ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore” (min.54)
invece siamo andati a visitare i luoghi legati a carnevali curiosi vicino a Viterbo in particalare ad Acquapendente per incontrare Saltaripe e trovare le fregnacce (min 30) e fare un po’ di blocchi a Viterbo
siccome però volevamo coprire zone più ampie siamo andati pure a Montemarano a trovare i caporabballo che si dedicano alla Tarnatella grazie anche Gianbattista Basile
la frase era di Malcolm de Chazal
” la memoria ha 5 porte d’entrata : i 5 sensi
e una sola d’uscita : l’immaginazione”
canzoni
House of Pain – Jump Around ( min. 4.00 )
Louis Amstrong – it don’t mean nothing (min. 15.00)
Eagles of death metal – St . Berdo (min. 26.00)
Fra quintale – 64 bars (min. 39)
Propaghandi – Victory Leap ( min. 50)
puntata del 27 febbraio
ops manca il podcast 🙂 però sono andata in radio l’ho fatta! l’ho fatta!
tipo che siamo stati al Carnevale di Cento e abbiamo pure parlato del drytooling
Dopo un breve intermezzo, dedicato ad altri lavori di cui avrete presto notizia , iniziamo ( o meglio continuiamo il 2020 già iniziato da un mese e mezzo) con le prime 5 puntate
( cliccate sul titolo di ciascuna per accedere direttamente a mixcloud e ascoltarla premendo il triangolino 🙂
inoltre abbiamo ricordato la prima ascensione invernale dell’Everest ( il 17 /2/1980) qui al link vi metto anche un grazioso elogio di Simone Moro di cui poi ho comunque parlato qualche giorno dopo
come spesso capita le informazioni le ho trovate su wikipedia per cui vi ho segnato i relativi link di riferimento sotto ciascun nome
relativamente al viaggio straordinario siamo ritornati in contatto con i fantastici ragazzi di va sentiero , attualmente in fase di crowdfunding ed elaborazione di quanto fatto fino ad ora ( min. 46)
infine ci sono stati vari accenni al Salto Angel per cui vi metto anche il link alla puntata del blocco dello scrittore legata a tale luogo incredibile
si è parlato anche un pochino della Bosnia ( rectius exjugoslavia) essendo tornata da poco da un Balkanwintertour, questo sarà un filrouge che spesso e volentieri ci guiderà lungo le puntate (min. 28)
la frase motivante del giorno infine è stata una citazione di LAO TZU
“fai le cose difficili quando sono facili e inizia le grandi cose quando sono piccole. Un viaggio di mille miglia deve iniziare con singolo passo”
le canzoni sono invece state
Tone Loc – Wild Thing (min .7)
Circa Waves – sad happy (min. 18)
Sharon Van Edden – seventeen (min. 31)
Brunori sas- al di la dell’amore (min. 41)
Gorillaz -plastic beach (min. 1.05 .24)
con grande emozione sono poi tornata a casa ansiosa di prepare la
sarebbe stato anche da commemorare Tomaz Humar, ma ho sbagliato a scriverlo sull’agenda per cui non ne ho parlato…ooops
però abbiamo ricordato il compleanno di F. de Andrè che nasceva proprio 80 anni fa..
e abbiamo lanciato anche un gioco molto bello “ce l’hai” : mandaci una descrizione del climber di turno e vinci un album delle figurine 😉 ( min. 11 e min. 28)
luoghi fantastici dove trovarli , la bellissima rubrica di Damiano, ci ha portato sul lago Baikal dove ci sono delle bollicine di gas ghiacciate molto interessanti ( min. 17)
si è parlato anche del carnevale in particolare di quello di Putignano – e Monopoli e le relative corna che comporta 😉 ( min. 33)
questo perchè il patrono di Monopoli è Santo Stefano , il primo martire .. le cui reliquie paiono essere disperse ovunque ..3 teste..4 braccia.. corpo intero in quattro chiese diverse…
la frase motivante invece oggi era di un anonimo
“ non lasciare la gioia fuori dalla porta soltanto perchè il dolore ti ha fatto visita poco prima ”
è stata una puntata all’insegna della natura e dei treni , infatti abbiamo parlato grazie al nostro agronomo di una specialissima orchidea , quella della vaniglia (min. 5.30 ) si è parlato anche di guyana francese ( min 28)
la puntata di oggi aveva ben pochi climbers di cui parlare.. anzi nessuno.. però abbiamo analizzato la vita (soprattutto da un pdv superficialmente sessuale) di Kurt Cobain ( minuto 7)
..doveva essere palindroma .. ma non è lo stata…
abbiamo parlato grazie a Damiano di dove posizionare le amache ( min. 28) e nuovamente della Guyana Francese
del Carnevale di Fano ( min 42 ) dove si lanciano dolcetti che si raccolgono con il prendigetto e la falesia di Fano adriano in particolare la via RE- Segone sempre che siano nella medesima zona 😉
qua la musica scelta :
Dropkick murphys – time to go(min.3.40)
Leadbelly – where did you sleep last night ( min. 13.46)
Nirvana -Come as you are (min. 24.30)
Limp Bizkit – Rolling (min. 38)
Rod Steward – da ya think i’m sexy ( min. 48)
“la cattiva notizia è che il tempo vola. la buona è che sei il pilota” Micael Althsuler
detto l’uomo del Cerro e la sua incredibile vita sulle cime dolomitiche e sudamericane, un piccolo acceno perfino alla sua nonna Maria in onore della quale abbiamo scelto come colonna sonora Maria nella bottega di un Falegname ( F. de Andrè)
il tema della disabilità e del rispetto dell’altro.
tale discorso , come spesso accade è emerso , oggi grazie allo spunto di Damiano, che mi ha permesso di parlare delle pagine di Iacopo Melio in particolare di questa bella foto
ovvero perchè reputo importante che ognuno di noi impari a cambiare il mondo singolaramente e poi, eventualmente, si lamenti degli altri ( alla fine qualcuno lo diceva no? chi è senza peccato scagli la prima pietra.. qua noi scagliamo scagliamo e in pochi però si è veramente senza peccato)
i pulcini dell’inter e gli auguri ad un po’ di amici
la mia avventura durante la prima uscita pratica di scialpinismo con il gruppo FALC Ferant Alpes Laetitiam Cordibus le alpi portano giovamento ai cuori
Sono passati i 20 giorni di lavoro in Lettonia.
La mia esperienza di “Nanny”, come sono stata piacevolmente denominata da una splendida mamma lettone, è giunta al termine.
I giorni sono stati lunghi, a misura di una bimba di 18 mesi.
Gli intrattenimenti per noi tentavano di essere una routine, ciò nonostante non un giorno è stato uguale all’altro, anzi..
il turismo babyculturale
Riga è una città magnifica. E’ piacevole, è veramente a misura di bambino, di ragazzo, di giovani all’avventura, di anziani a passeggio, di imprenditori hipster che aprono bar-bike e drink&wear lungo le strade..
Belle, larghe, tenute bene e luminose, le vie della città hanno marciapiedi comodi, senza macchine parcheggiate se non nei luoghi ove è consentito; fiancheggiate dalla pista ciclabile , percorsa di ciclisti come tale ( e non usata dai pedoni o come corsia di sorpasso o come parcheggio..)
Si può percorrere il lungo fiume per diversi km, sicuramente dal ghetto ebraico ( ricostruzione a pagamento del quartiere ebraico che non ho avuto il (dis?)piacere di visitare ) fino al ristorante cult, versione folklettone del nostro wild west, la catena “Lido”. La sede che ho visto io ha un luna-park, con autoscontri e tiro al bersaglio, pista di pattinaggio estiva-invernale e un mini calcinculo…
Di fatto è un self-service dove puoi veramente provare patate in qualsiasi versione, pesci in variegate forme e dimensioni, birra che ti spilli autonomamente e dolci in ogni sorta di taglio.. volendo ci sono pure le monoporzioni di onions ring e patatine Chips a fianco della spina di Lido Alus beer
C’è musica folk live, mega schermi per le partite, due piani, un tavolo enorme di dolci e si.. ben due bagni con fasciatoio ..
Alla fine è trash… ma il cibo non sembrava male ed era “tipico”.. chi ce lo ha consigliato ha detto che è un must lettone.. per cui…a voi la scelta…qui il sito : https://www.lido.lv/lv/
Lo zoo di Riga, tappa che ho visitato due volte, come tutti gli zoo è triste. La gabbia della tigre, in ristrutturazione, è finanziata by whiskas, ironia del caso..così come la partnership con Lacoste… effettivamente c’erano i coccodrilli…
Però, per un bambino che sta imparando i versi degli animali vedere mucche ungheresi, asini nani, vacugne, lama, giraffe, capibara, sciacalli, rane di ogni tipo, leoni e orsi polari annoiati potrebbe comunque essere un’ esperienza formativa e piacevole.
Alla fine è tenuto bene : ci sono pure dei pavoni e dei gatti ribelli che vagano liberi.. gli altri animali o dormono o girano in tondo proprio come una bestia in gabbia..io però un gipeto non lo avevo mai visto prima… soprattutto così da vicino… sebbene abiti pure sullo Stelvio
A fianco dello zoo in realtà c’è anche il Mezapark. Splendido bosco con percorsi ben tracciati, campo da golf, raggiungibile a piedi passando per il cimitero ( se ve la sentite di fare 6/8km dal centro) o con il tram numero 11.
Sui mezzi pubblici si può comprare il biglietto, alla macchinetta (se c’è) o comprandolo dall’autista. Le emettitrici spesso ci sono pure alla fermata, i passeggini non pagano.
I cimiteri, non scherzo, sono un bel posto a Riga, non sono tristi e ordinati, sono in mezzo al bosco, hanno fiori veri, hanno mini panchine, zero ceri e spesso vedi persone con mini rastrello, paletta e scopino che sistemano la zolla togliendo le foglie autunnali e ripiantando fiorellini..
In fin dei conti sia io che Claudia abbiamo trovato molto più bello lo scoiattolo che ci ha attraversato il tracciato nel cimitero inseguito dal cane di due adorabili vecchine, dei canguri in vetrina allo zoo…e ci abbiamo pure pranzato davanti ad un cimitero .
La panchina era comoda, al sole e con un bel panorama boschivo autunnale.. certamente meglio dei bar con TV.
Altro luogo culturale raggiungibile coi mezzi ( autobus 1 mi pare) è il museo etnografico.
A me piace chiamarli musei delle case , li ho scoperti solo nel 2009, sinceramente li trovo buffi e assurdi, ma anche la Minitalia è buffa e assurda, però ci si va in gita scolastica e si impara ..per cui..
Alla fine , è vero, puoi vedere la ricostruzione delle tipiche abitazioni Lettonia.. in teoria si può fare pure la “Black sauna” in una costruzione e in molte dovrebbero pure farti assaggiare prodotti tipici e provare diverse attività manuali della tradizione.. dovrebbero..
…sarà che era lunedì.. sarà che eravamo fuori stagione..comunque di 108 abitazioni io l’interno l’ho visto di una sola, approfittando del pisolino di Claudia.
Su una ventina di agglomerati urbani di aperti ce ne erano due .. ma insomma, come giustamente ha detto la custode del Museo : “is an open air museum, you can just walk around” . Alla fine per 2€… sono d’accordo sia stato meglio così, niente interno delle case… niente code… “Sfigabimbodigressione divertente”
..Solo visite ai vari bagni perché visto che “ Claudia non la fa mai fuori” bisognava cambiare la regola proprio all’etnical open air museum. Luogo assolutamente accessibile con un passeggino decente… dove le case sono raggiungibili facilmente.. ma, siccome il mio senso dell’orientamento, nonostante mappa cartacea e Google maps, ha dato il meglio di sé, come al solito.. Sono riuscita a fare salite invalicabili, per rendermi conto solo in cima che c’era una strada molto meno in pendenza e più accessibile con le ruote… Grazie al medesimo senso poco sviluppato sono pure riuscita a trovare una “non uscita” che mi hanno aperto appositamente a 5 minuti dalla chiusura del museo.. però insomma.. alla fine, la visita ce la siamo goduta per benino.. il villaggio dei pescatori l’abbiamo visto.. la villa del neocontadino russo pure…e i caccopannolini, cambiati con la bimba volante piuttosto che sdraiata e mordace ( non a torto devo ammetterlo) ,sono sempre folkloristici.
Al ritorno non avevamo il biglietto perché 50 € non me li cambiavano per un biglietto da 2€.. il bello che il giorno prima lo avevo pagato 1.15 € alla macchinetta a bordo.. magari ci sono tariffe diverse se l’emettitore è umano o meccanico.. tant’è che comunque proprio proprio quel giorno il controllore è arrivato… E mi ha spiegato, dopo un po’ di moine da turista e facce con occhi a cuoricino con la bimba, che : ” next time Little money for the tickets!!“ E che alla fermata successiva avrei potuto scendere comprarlo alla macchinetta e risalire sul tram successivo…
..Deo gratia la fermata successiva era due prima della mia e, ringraziando e promettendo l’acquisto, siamo scese senza più risalire…
..in fin dei conti quella giornata era partita talmente storta… “Sfigabimbodigressione divertente2” Invece che svegliarsi alle 10.30 come al solito, Claudia alle 9 meno qualcosa era gia’ sveglia e arzilla, reclamante latte e gallette con la marmellata, io avevo chiuso occhio alle due passate perché ho approfittato dello streaming gratuito in quei soli 2 gg per guardare il documentario su Riace..( guardatelo, è bello! si impara ad essere più umani) Cambiando programma almeno 15 volte, siamo uscite finalmente di casa alle 11, per altro con mia fretta e indispettimento per essere così lenta e rimba quel mattino.. “si sì, Ho proprio approfittato del fatto che si fosse svegliata presto”
La mia “fretta” ha fatto si che solo 15 minuti dopo essere uscite dal portone (ormai ne mancavano 2 alla fermata) mi accorgessi che il portafoglio era in casa..perciò, sebbene avessi l’euro e 15 per il tram, certamente non avevo soldi sufficienti per il ritorno e l’ingresso a qualsiasi cosa volessi fare.. bè da un lato forse è stato meglio così..
oltre al portafoglio avevo scordato di togliere l’uovo sodo dalla piastra ad induzione..che comunque si spegne da sola.. ma non avevo il pranzo di sicurezza per Claudia nel caso non le fossero gustate le polpette o avesse avuto parecchia fame. La mia corsa frenetica di due piani di scale, continuando a canticchiare a voce sempre più alta a Claudia ( agganciata bella e pacifica giù nel passeggino incatenato alle scale dell’atrio ben chiuso) “♫♪non scappare non scappare♪ ♫” è stata cmq una bella botta di energia per raggiungere con gioia (e portafoglio) il semichiuso museo delle case, senza biglietto anche all’andata, pagando 2 euro di ingresso con il bancomat.. per lo meno non ha piovuto..
Conclusione degna di tale giornata è stato il ritrovamento dell’uovo.. già che ero in giro, tornando, ho fatto la spesa..birra, frutta, verdura e acqua… Che, non essendo potabile a Riga, viene venduta in grossi boccioni da 5 l che mi sono bellamente caricata nello zaino per avere le mani libere e spingere passeggino senza problemi..dimenticando, ovviamente, le chiavi in fondo allo zaino.. Caso volle che, proprio sulla via del ritorno dal supermercato, la mia necessità di minzione si facesse particolarmente sentire, motivo per cui tralasciando la calma solita con la quale facevo scendere Claudia dal passeggino e le facevo fare le scale più o meno autonomamente me la sono di fatto caricata come un sacco di patate x fare gli scalini 3 a3 e raggiungere l’agognata meta velocemente… Ma.. le chiavi erano in fondo allo zaino legate ad un nastrino, trovato subito, “evvai..” ma, incastrate sotto le birre, la frutta, la verdura e il sopracitato boccione da 5 l… e tira e tira e tira..( e intanto scappa scappa scappa sempre di più) alla fine arrivano ..imbrattate di uovo ..che sodo sodo non era…
in tutto ciò ho, comunque , apprezzato la tranquillità e lo sguardo divertito della piccola “18mesenne “, che attendeva pazientemente di sfilarsi le scarpe all’ingresso di casa, mentre io saltavo come un grillo girando la chiave albumosa per, finalmente, raggiungere il water e terminare tale agonia…
il museo del sole che non esiste più!!! e il museo del cioccolato, ve li potete bellamente evitare, ma le facciate delle case di Riga sono qualcosa a cui difficilmente non presterete attenzione, ci sono leoni, orsi e gatti sui tetti, ci sono gargoille, lupi volpi e serpenti sugli architravi, ci sono grosse virago che sorreggono balconi e draghi alati che incorniciano splendide finestre, la gente si siede sui davanzali, le finestre sono ampie e luminose, credo sia dato dalla poca luce che hanno in certi periodi dell’anno…
Il centro storico è l’unico luogo in Riga in cui ho avuto difficoltà a muovermi con il passeggino : marciapiedi piccoli e strade con il pavè scomodo x le ruote del mezzo, è molto bello e pieno di localini ( il che è un pro quanto un contro..) puoi goderti la piazza con la tua birra , succo , caffè, the’ o latte caldo con cucchiaio di cioccolato [così al Black magic ti servono la loro cioccolata “special” (Sic.. ) però fanno dei graziosi pacchettini regalo con delle splendide farfalline]
Ma, così come te la godi tu la piazza, così lo fanno tutti gli altri con conseguente caos, folla, fastidio, stress, sbatta .. io preferivo passeggiarvi alla sera, poca gente, luci basse, castello illuminato e locali in chiusura..o chiusi
Riga è una città piena di parchi, il verde è proprio a portata di mano, le aiuole sono molto curate, con fiori di ogni sorta e colore, tali da suscitare l’ammirazione di Claudia che si svegliava dal suo pisolino spesso e volentieri immersa in un’ esplosione di colori e profumi che le suscitava splendidi wooooooooooow di gioia. Le panchine sono umane e non antibarbone, sono comode per sedersi a guardare le paperelle o fare merenda pranzo, cena o semplicemente studiare x la patente mentre lei dorme, unica cosa che manca sono le fontane per bere.. il che pare scontato non essendo potabile l’acqua… anche se ho visto bimbi allo zoo bere dal rubinetto per cui magari non è vero che è così insalubre ..
infine ci sono luoghi che non ho visto, ma erano consigliati o mi hanno incuriosito
l’isola dei conigli ( è il nome lettone dell’isola..”Zakusala” mica ho capito se ci si può andare e se ci sono davvero i conigli o le lepri);
ed infine, vicino a Jurmala, graziosa cittadina con case color pastello in cui di fatto si percorre un boulevard di un paio di km per raggiungere il mare.. (d’estate deve essere un po’ affollata..) il Kemeri national Park, parco naturale che deve essere stupendo, ma non facilissimo da raggiungere e soprattutto è adatto a bambini che camminano autonomamente per più di 290 m, visto che è una grande laguna attraversata da pedane di legno ove si possono vedere una sacco di specie volatili libere ( non come allo zoo…)
Il cibo..
Il cibo è buono..
è vero ho provato solo locali del centro, spesso gli stessi perché ci piaceva l’arredamento, il dolce, gli orari, la disposizione dei tavoli e l’attenzione che avevano per i bimbi, in uno c’era la stanza coi giochi, nell’altro il cavallo a dondolo.. e in tutti, ma proprio tutti seggiolone .. in buona parte pure il fasciatoio.
Alla fine fra pesci in tutti i modi, stuzzichini da panetteria (tipo fagottini ripieni di carne formaggio o verdura), birra, maiale grigliato e patate ho mangiato sempre benissimo! i dolci sono stupendi a vedersi.. ciccioni a mangiarsi.. tranne per il fatto che mi è capitato in più di un’occasione che i frutti di bosco fossero più acidi che saporiti…ma davano la giusta punizione ad essere troppo golosi 😉
Il cibo al supermercato era di qualità, sia prodotti tipici che d’importazione, dalla vacca rossa francese al nostro topo del parmigiano.. ( che però non ci è servito perché da buone italiane all’estero ci eravamo portate un quarto di grana padano) frutta e verdura variegata per lo più di stagione e soprattutto, seppur nella mia più totale perplessità : avocado ..a prezzi bassissimi, provenienza varia..e soprattutto erano buoni 🙂
Perché è a misura di bambino…
Perché i mezzi sono tutti accessibili con passeggini e carrozzine
Perché , anche se io non l’ho vista, nella cattedrale c’è il bagno e la sala giochi per i bimbi
Perché c’è una biblioteca, nuova, costruita durante il semestre di presidenza del consiglio dell’UE, che non ho visto, ma che pare essere fichissima.
Perché nel centro della città c’è una casa con un gatto con le chiappe rivolte alla camera di commercio ( ormai non più.. lo hanno girato).
Perché è piena di parchi.
Perché il mare è a 40 minuti di treno da Riga.
Perché ci sono un SACCO di bambini e adulti in monopattino lungo le strade.
Perché ci sono persone che vanno in giro con un furetto al guinzaglio.
Perché c’è il teatro delle marionette con spettacoli a partire dai 2 anni.
Perché i taxi per bambini “Red cab” oltre al seggiolino hanno colori, etichette e pupazzetti per intrattenere i bimbi lungo la corsa.
Perché i pedoni hanno, per davvero, la precedenza quando attraversano e la gente aiuta a far salire e scendere i passeggini.
Anche se ogni tanto i semafori ti mandano davvero in confusione
Perchè il mercato centrale, che avevo visto più di 10 anni fa, me lo ricordo ( sta volta l’ho visto in orario di chiusura e non lo so più) BELLISSIMO
Perché in tutti i supermercati la rampa d’accesso è comoda facile e i passeggini ci stanno una meraviglia.
Perché le scale dei sottopassaggi hanno la possibilità di essere percorse dalle bici e dalle carrozzine.
Perché i parchi hanno i bagni.
Perché i parchi hanno i giochi sempre ..
e le scacchiere
e le panchine
e l’erba con percorsi calpestabili..
e la possibilità di giocare a palla prigioniera senza disturbare
E di fare skate
E i padroni educano bene i propri cani…
Perché si possono fare i tour in Segway..
Perché il biglietto puoi farlo all’ultimo.
Perché portare a spasso il pupo, che vuole andare a piedi e senza mano sul marciapiede sebbene tu abbia il passeggino, non è pericoloso.. ne’ scomodo ..vista la dimensione dei marciapiedi, il rispetto del pedone,del ciclista e del nonno in trabiccolo col cane, i semafori intelligenti , la pista ciclabile…
Eh si, insomma diciamocelo, una città a misura di bambino riduce lo stress (da lavoro e mezzi pubblici), lo smog e le barriere architettoniche e le differenze! conseguentemente permette a tutti, bambini, disabili vecchi, animali, sportivi, barboni di godersi la strada anche, e soprattutto, con il naso all’insù.